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LE MINACCE E LE FALSITÀ DI SALVETTI SULLA VICENDA “CUBONE”


Riteniamo che l’ultima conferenza stampa del sindaco sia stata convocata per incutere timore ai cittadini venuti ad assistere ad un consiglio comunale che trattava il tema della cementificazione di un’area verde: persone che hanno semplicemente esercitato forme di protesta nei confronti di una scelta sbagliata dell’amministrazione.


L’atteggiamento del sindaco è molto grave e sembra un monito contro qualsiasi dissenso da parte di cittadini autorganizzati verso Salvetti e la sua amministrazione.

La minaccia di querela nei confronti di una di quelle persone- rea di aver posto una domanda che ha mandato il sindaco su tutte le furie - è inaccettabile perché un sindaco non può prendere le questioni sul personale e non può denunciare liberi cittadini che gli chiedono conto delle sue azioni politiche.


Un sindaco rappresenta tutti i livornesi: anche quelli che lo contestano e deve quindi risolvere le controversie in modo propositivo.

Il cittadino in questione tra l’altro ha posto una domanda che ormai si pongono in tanti in città e non solo nel comitato NO Cubone: ci saranno degli interessi dietro l’area della ex Labrogarden? Ci sembra una domanda legittima.


Per di più Salvetti tira fuori l’ennesima menzogna ai danni della precedente amministrazione.


Non c’è nessun permesso a costruire del 2015 che impone di far atterrare dei volumi alla Ex Labrogarden.

C’è invece una sentenza del TAR che impone la compensazione di 2000 mq di Slp, che possono atterrare OVUNQUE in città.

Per questo è stato possibile, a suo tempo, progettare il mercato ortofrutticolo in quell’area e ottenere un finanziamento statale di 5 milioni di euro che la Giunta non ha ancora speso, perché ha deciso incomprensibilmente di cambiare area.


Non c’è quindi alcun obbligo di far costruire la famiglia Melani lì.


L’atteggiamento del sindaco Salvetti non ha eguali nella storia della nostra città.


Molti sindaci prima di lui hanno fronteggiato proteste ben più pesanti di quella a cui abbiamo recentemente assistito: fa parte della Democrazia. Mai, però, si sono sognati di querelare qualcuno per critiche ricevute in consiglio comunale.


Salvetti infine nella conferenza stampa fa il complottista e giustifica la sua querelante presa di posizione per frenare le proteste che sarebbero- a suo parere- studiate a tavolino da qualcuno.

Il sindaco considera evidentemente che i cittadini del comitato “NoCubone” possano essere telecomandati dal segretario o dal capogruppo politico di turno ma queste sono modalità proprie dei partiti egemoni al potere in questa città e non del Movimento 5 Stelle.


Anziché querelare un cittadino livornese, chiediamo se intenderà costituirsi parte civile contro sé stesso per aver offerto questo spettacolo indegno a danno del comune di Livorno.

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